sabato 24 settembre 2011

BENIAMINO, PARASSITA GENTILE

BENIAMINO, PARASSITA GENTILE


... Abbandonare. Lasciare senza aiuto e protezione, lasciare in balìa di sé stessi o di altri. Smettere di occuparsi di una cosa. Smettere di averne cura. Ma il paesaggio vuole [vuole!] essere abbandonato [mai più campi da golf, mai più!]. È quella la sua vocazione, il suo destino. [Col tempo forse l’abbandono assorbe il bisogno, assorbe l’oggetto con cui il bisogno si è manifestato]. ... E il monumento al bisogno riscattato dalla piè-tas sta nel paesaggio dell’abbandono in-vulnerabilmente. Mirabilmente. ... La Pennata è il manifesto popolare dell’appropriazione degli archètipi. ... Quel grattacielo somiglia a un cetriolo. Quell’auditorium somiglia a una zucca. Quello stadio somiglia a un nido. Questa è una pennata. ... In primavera, da aprile fino a maggio, il paesaggio dell’abbandono è colorato con una quantità che non si può contare di verdi diversi. Ma tanti. Mai tanti. E ogni verde ha il suo posto. E’ un verde assorbente. ...


Il nuovo progetto dell’ Architetto Beniamino Servino a Caserta si intitola Necessità Monumentale ed affronta  un  tema più che mai attuale: quello dell' archeologia industriale, del recupero e della valorizzazione di aree dismesse.  In questo caso, il rapporto tra natura, architettura e preesistenze viene risolto adottando una strategia progettuale di tipo parassitario .


Il termine parassita in ambito architettonico viene utilizzato inizialmente per una serie di ricerche culturali, progettuali e artistiche dagli anni '80 ad oggi; Il testo  fondamentale sull’argomento edito nel 1980 è  Le parasite di Michel Serres,   all'origine, per esempio, dell'opera omonima di Diller e Scofidio esposta al Museum of Modern Art di New York nel 1989. 

 Korteknie e Stuhlmacher, Las Palmas Parasite,  2001
Servino interpreta questo rapporto parassitario -  che a volte è conflittuale, spesso difficile e comunque sempre delicato – come una gentile convivenza di elementi tra loro distanti. L’architettura proposta si appoggia, si adagia sulle preesistenze; a partire da queste si sviluppa instaurando un rapporto dialettico capace di stimolare nuove tensioni.
Si configura come un elemento altro, compiendo un’ operazione culturale. sviluppandosi a partire dalla storia e dal luogo.
  


II parassita architettonico è un "insieme fluido" (Serres) che chiede una riflessione sul senso del progetto: non più incremento incondizionato dello spazio ma sua ottimizzazione;le storie ordinarie - anche quelle di abbandono - vengono qui utilizzate da Servino per compiere un ri-pensamento ,anche poetico, sul ruolo del territorio e sul valore dello spazio. Una riflessione che oggi, nella realtà fatta di sprawl, anticittà e spreco è certamente da affrontare


S.D.

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