venerdì 14 ottobre 2011

Rural City


Lo scorso weekend a Bologna si è svolto l'appuntamento annuale del Saie, durante il quale sono stati presentati e premiati i progetti che hanno partecipato al concorso di idee Rural City.
Per noi Rural City è un luogo nel quale tesi ed antitesi si incontrano. Un luogo indefinito tra urbanscape e ruralscape,  dove città e campagna non si configurano più come elementi inconciliabili. Bruno Zevi lo ha definito cheapscape, Gilles Clement terzo paesaggio.
A prescindere dal nome, per noi Rural City è una’infrastruttura delle possibilità; un sistema  aperto che procede per domande, interrogando il luogo, considerandone gli elementi caratteristici e immaginando nuove opportunità di sviluppo. 
E', forse, una riscoperta qualitativa piuttosto che quantitativa; riscoperta che può passare anche dall'introduzione di elementi dissonanti, in grado di suscitare nuove (re)azioni. Significa lavorare sulle differenze, incorporando programmi urbani o semi - urbani nel paesaggio rurale.

Anche noi abbiamo avanzato qualche proposta; per lo più spunti di riflessione sui quali riflettere; a questo link potete invece vedere l'esito del concorso con l'elenco dei vincitori e delle menzioni speciali.
Il luogo scelto per la proposta progettuale è la città di Mantova, dove i laghi separano  fisicamente il territorio urbano da quello periurbano ed agricolo. 
L’ipotesi considera l’area d’intervento come un connettore in grado di rivitalizzare le peculiarità del territorio  integrandole con nuove attività e diverse pratiche di condivisione delle risorse (recupero e riciclo dell’acqua piovana, creazione di orti comunitari, introduzione di attività ludico - ricreative, sfruttamento dell’energia solare, ecc…)


il progetto si configura come una griglia, uno schema sensibile alle modifiche ed ai cambiamenti; tale forma di parcellazione del territorio è ottenibile attraverso solchi nel terreno che riprendono quelli dei campi coltivati e che possono essere utilizzati anche come eventuale rete di distribuzione dell’acqua.
Queste parcelle forniranno l'infrastruttura per diverse attività, così da garantirne l’utilizzo da parte di utenze con orari, interessi ed esigenze differenti; i solchi segnano il terreno ma non lo dividono; indicano possibili modi d’impiego ma non impongono: l’infrastruttura può mutare a seconda del delle esigenze, delle trasformazioni del territorio circostante. Uno schema mobile che si modifichi nel tempo.
Il tempo è un elemento importante all’interno del progetto; il tempo è la misura della stratificazione che investe il paesaggio e dell’esperienza che facciamo di esso, attraverso  ritmi dettati dalla griglia e  pause imposte dalla presenza delle preesistenze.
Il tempo regola l'attuazione delle proposte e, in alcuni casi, ne decreta il fallimento.
La scelta di individuare aree di rimboschimento future (la linea del verde, da effettuarsi secondo tempistiche diverse) si colloca in questa ottica ; senza forzare il contesto,  considerando nuove eventualità di paesaggio.
La proposta considera infine elementi “parassitari” puntuali , avamposti rurali all'interno della città - e viceversa - che recuperino, trasformandoli, edifici o ruderi abbandonati come silos agricoli, edifici industriali, colonie marine...
Reversibilità, riciclo e differenziazione caratterizzano una strategia del possibile nel quale fantasie, ricordi, opportunità e produttività possano svilupparsi in maniera flessibile.

Nessun commento:

Posta un commento